Diego, Pasquale, Antonio e Rosa, con il supporto dei loro genitori, fondano le radici della Tenuta Iuzzolini
Recupero e valorizzazione dei vitigni autoctoni calabresi: Gaglioppo e Greco bianco.
Si iniziano a raccogliere i primi frutti che danno così vita alla “storia” della cantina.
Il sogno inizia a trasformarsi in realtà, le prime bottiglie prendono vita.
Si aprono le porte: prima grande festa in occasione di Cantine aperte, per far conoscere a tutti gli amanti del vino i prodotti della cantina
Sempre insieme verso nuovi traguardi. L’unione fa la forza.
Nota famiglia calabrese esistente a Cirò già ai primi albori del 1500, quando il grande matematico e astrologo Luigi Lilio riformava il calendario Gregoriano nel 1582.
La famiglia Iuzzolini è annotata tra le famiglie e casati cirotani del cinquecento, in particolare il suo lontano discendente si fa risalire a Luigi Juzzolini nato il 1514; anche nel seicento sono presenti molti personaggi illustri tra cui il notaio Carlo Juzzolini nato nel 1698.
Nel ‘700 per la prima volta compare al posto dell’ arcaica J la lettera I. Molti ricchi casati di Cirò nacquero proprio nel 1500 andando a costituire solidi patrimoni che entrarono a far parte della storia del territorio, tra questi l’antico casato Iuzzolini.
Grandi Vini di Calabria | Vini Cirò
Area DOC per vini bianchi, rossi e rosati nella regione italiana della Calabria. L’area comprende le omonime comunità Cirò e Cirò Marina (l’area Classica), così come Crucoli e Melissa nella provincia di Crotone.
Il Bianco è ottenuto da Greco Bianco (80%) e altre varietà approvate (massimo 20%). I vini Rosso, Rosso Classico e Rosato sono prodotti da almeno l’80% di Gaglioppo e un massimo del 20% da altre varietà approvate (tra cui il 10% di Barbera, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Sangiovese e Merlot.) Rosso produce anche un alcolizzato più alto e un Superiore Riserva più lunga Se le uve provengono da vigneti classificati, Vigna può essere data seguita dal nome del vigneto.
L’area Classico ha un passato molto lontano ed è stata identificata come la Crimea greca (Cremissa), che in seguito fu chiamata Zrò e infine Cirò. Dopo una leggenda non più verificabile, un vino rosso da qui nei tempi antichi è stato servito ai campioni olimpici. Inoltre, è stato presumibilmente trasportato dagli atleti durante l’allenamento nelle anfore dalla palla alla punta dello stivale italiano. Era (e questo è vero oggi) come un particolarmente ricco di corpo e alcol.